In italiano il termine «sirena», cosଠcome in molte altre lingue di tipo romanzo, indica una figura antropologica metà pesce e metà donna, chiamata «mermaid» (“vergine del mare”) in inglese. Questa figura è quella che popolarmente è associata al termine in questione, grazie anche a molti libri, pellicole e cartoni animati. Nella tradizione orientale, risalente al 1000 aC, la sirena è metà uccello e metà donna. In questa antica tradizione, che indica piu’ chiaramente le arpie, esse attiravano, i marinai con il loro canto facendoli naufragare sugli scogli delle loro isole rocciose, pronte a rapirli ea divorarli. Le arpie erano mostri in grado di creare burrasche marine sotto forma di terribili venti, impersonando divinità infernali che derubavano l’anima di chi stava per morire. Ambedue le tradizioni quindi possono raffigurare sempre le arpie e non le sirene, vista la similarità fra i due connotati. Secondo alcuni miti greci, esse erano figlie di Acheloo e Mnemosine, o Calliope, o Tersicore. Secondo altri, furono generate da tre gocce di sangue perse da Acheloo durante un combattimento. Inoltre, sempre secondo alcuni miti, furono trasformate in tal modo da Demetra per poter cercare Persefone rapita da Plutone (o per punizione per non aver saputo evitare il ratto) o “secondo altri” furono trasformate dalle Muse poichà© battute nel canto. Altri miti ancora affermano che Afrodite le avesse punite trasformando la metà inferiore dei loro corpi in uccello perchà© rifuggivano dai …
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