Diritto comperato di Marco Travaglio C’era un tempo, lontano lontano, in cui le leggi erano “provvedimenti generali e astratti”. Cioè valevano per tutti. Un giorno, negli anni 80, il ministro dell’Interno Scalfaro che rappresentava il governo alla Camera dovette sciropparsi l’interminabile catilinaria di un avvocato-deputato meridionale che argomentava dottamente come e qualmente si dovesse riformare un articolo del Codice di procedura penale. Esausto, Scalfaro lo interruppe: “Avvocato, abbia pazienza, se mi dice quale processo vuole sistemare, facciamo prima”. Non si usava, allora, approvare leggi su misura. Almeno per una sola persona. Poi arrivò B. e le leggi ad personam divennero la regola: ne furono approvate 42 per la sua personam, pi๠70 per altre personas, aziendas, mafias, castas. Il conflitto d’interessi diventò Costituzione materiale, tant’è che oggi ciascuno ha il suo e non ne parla pi๠nessuno. Per dire, il viceprefetto di Torino, Roberto Dosio, è sott’inchiesta per essersi cancellato una multa da solo: i vigili l’avevano beccato in auto senza libretto nà© assicurazione, ma lui aveva fatto ricorso contro la doppia contravvenzione, poi aveva attentamente esaminato il suo ricorso e alla fine aveva deciso a malincuore di accoglierlo. Ma — precisa ora — “la mia è stata una scelta di trasparenza, coerenza e responsabilità che manca sempre pi๠spesso nella Pubblica amministrazione”. Averne, di viceprefetti cosଠtrasparenti, coerenti e responsabili. Ora però al …
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