Titolo:
L’uomo che capì di non essere grasso il 5 Maggio del 1994, e che per festeggiare, fece uno spogliarello, e una volta finito, sentendosi nudo, raccogliendo i suoi stracci, pensò di essere una Venere
(The man, who realised that he was not fat on May 5th 1994, and to celebrate, made a striptease, and once he finished, feeling naked, while collecting his clothes, he felt like he was Venus)
Appropriarsi del lavoro di altri artisti, a volte uno solo, altre più di uno, per cercare di riutilizzarli e farli diventare un’altra cosa, un’ operazione che assomiglia più al processo di “cover musicale”, che di omaggio a…, sono citazioni e allo stesso tempo diventano lavori personali, il tutto è la diretta conseguenza della mia tesi di laurea; “come riprodurre alcune opere d’arte contemporanea (e che ci vuole a fare un Fontana)”, nella quale tesi, spiegavo l’importanza di riprodurre opere famose, per poi reinterpretarle e farle diventare altro, cercando a volte di trasformare un’opera in un’altra, per una conseguenza logica e ludica.
In questo esperimento sono fusi tre lavori:
un “fat” alla Erwin Wurm, con stratificazioni di vestiti, che inizia uno spogliarello ripreso da “5maggio 1994” di Peter Land, fino a che lo stripper raggiunta finalmente la sua nudità, raccoglie tutti gli abiti ammucchiati, e in una specie di posa ricorda “la venere degli stracci ” di Michelangelo Pistoletto, la prima versione era accompagnata da Pursuit of the Pimpmobile di Isaac Hayes, ma per motivi si diritti d’autore ho commissionare una musica ad hoc al mio amico Paolo Zara e i Gionnis.
Il titolo racconta e cerca di svelare tutto questo dando delle indicazioni molto chiare, quasi inequivocabili.