Domanda di neuro walker: Come potrebbe un essere extramateriale possedere un’intelligenza propria?
Un essere che non abbia alcun appoggio in questa realtà materiale. Un essere interamente compreso in un mondo virtuale (che è un po’ la tesi del teismo), senza un sistema nervoso, ma che prova emozioni per gli esseri viventi, che ha una “volontà ” sua.
Posso capire un panenteismo di tipo dio che si eleva nel trascendente poggiando la sua volontà negli esseri senzienti che esistono nell’universo materiale, un dio che ci usi come neuroni per poter avere una volontà propria, ma il teismo come spiega l’esistenza di una volontà completamente distaccata dall’immanente? In quale modo potrebbe strutturarsi?
@teologo Grazie il link è molto interessante.
Per la definizione di panenteismo utilizzavo quella di wikipedia, di dio che è immanente ma anche trascendente. Il link disegna un profilo completamente diverso (o almeno io non riesco a cogliere le analogie) cioè di un dio che è in tutto e tutto è in dio.
Ho capito, come avevo già intuito, che teismo, panteismo, panenteismo sono 3 definizioni un po’ ambigue, che possono tutte riferirsi anche contemporaneamente ad una stessa realtà pi๠complessa (per lo meno a quella che ho in mente)
Però nel mio caso, per metterla come da linguaggio del link, chiedevo: Considerando che, da quanto ho capito, l’unica differenza tra panenteismo e teismo è che nel secondo il dio da senza forma diventa “personale”, allora da cosa deduce il teismo la necessità di questo passo? Cos’è che dà la forma? Cosa è che mette il “volto” al dio panenteistico?
Migliore risposta:
Answer by Cowboy soul
mò sto in trip assurdo
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